I giovani che lasciano e arrivano in Italia
La condizione di precarietà delle giovani generazioni come spunto per una riflessione sul concetto di mobilità, ovvero desiderio innato dell’essere umano di costruire altrove un futuro che in patria non sembra possibile. Con Strani Ieri (2011) Tedacà aveva raccontato la storia dei padri, immigrati dal sud al nord Italia, negli anni Cinquanta e Settanta, per lavorare e consumarsi affinché i figli potessero crescere, studiare e prepararsi alla vita. E poi cos’è successo? Strani Oggi parte da questa riflessione, illustrando il passaggio generazionale dai padri ai figli di quelle aspettative e illusioni che si sono scontrate con la parola crisi.Una drammaturgia scritta a più mani che si fonda su più di cinquanta interviste a persone che vivono e provengono da tutte le parti del mondo: uomini e donne che hanno condiviso desideri, aspirazioni, difficoltà, aspettative e rinunce del migrante di oggi.
Una regia dove si fondono dimensione onirica e reale, grazie anche al dialogo fra musica classica e dance, composta in esclusiva per lo spettacolo da Giorgio Mirto, autore di chitarra già premiato in diversi concorsi internazionali fra Europa, Stati Uniti e America, e Maurizio Lobina (Eiffel 65) vincitore di Dischi Diamante, Multiplatino e Oro, di BMI Award e del World Music Award.
Cast
Ideazione e drammaturgia Simone Schinocca, Livio Taddeo
Con Valentina Aicardi, Francesca Cassottana, Andrea Fazzari, Federico Giani, Mauro Parrinello
Regia Simone Schinocca
Assistente alla regia Claudia Cotza
Scene Sara Brigatti
Costumi Agostino Porchietto
Musiche e arrangiamenti Maurizio Lobina e Giorgio Mirto
Produzione Tedacà
Finalista al Festival di Teatro Civile CassinoOFF
(selezionato fra 150 spettacoli del panorama italiano)