da Il Grande Inquisitore, Ottobre 2012, Teatro Eutheca, Roma
Tratto da “The Brothers Karamazov” di Dostoevskij
Regia di Peter Brook, con Bruce Myers
18 novembre 2016 ore 21.00
Teatro bellARTE, Via Bellardi 116 – Torino
Biglietteria: Intero: 10€/ Ridotto: 8€
(In abbonamento)
Spettacolo in inglese sovratitolato in italiano
“Il Grande Inquisitore” nella straordinaria interpretazione di Bruce Myers, diretto da Peter Brook, rivisita in forma di reading lo spettacolo che dal 2007 è in tour nei maggiori teatri del mondo.
“ L’azione si svolge in Spagna, a Siviglia, nel il periodo più atroce dell’ Inquisizione, quando ogni giorno venivano accesi roghi e in autodafé gli eretici venivano bruciati. Nell’immensa sua misericordia, il Cristo ritorna tra gli uomini…
In quest’istante il cardinale Grande Inquisitore attraversa la piazza. E’ un vecchio quasi novantenne dal viso scarno, dagli occhi infossati nelle quali riluce ancora una scintilla. Tende il dito verso li Lui, ordinando alle guardie di prenderLo. Le guardie lo catturano e in un silenzio mortale lo portano via. E allora, la folla si curva fino a terra davanti al vecchio Inquisitore, che li benedice in silenzio e continua per la sua strada. Il prigioniero è condotto nel tetro palazzo del Sant’Uffizio e rinchiuso in una stretta cella…“
“Trasformare questo testo in un’opera teatrale convincente non è facile. […] Il discorso pronunciato dall’Inquisitore deve essere attualizzato. Questo avviene grazie a tutta la performance. Nella magistrale regia di Peter Brook, con l’adattamento teso e mordace di Marie-Hélène Estienne, Bruce Myers, collaboratore di lunga data di Brook, raggiunge una chiarezza di interpretazione tale da rendere la storia interamente contemporanea pur conservando il suo status di racconto molto elaborato. La chiave, come spesso accade nelle opere dirette da Peter Brook, è la semplicità.[…] Il principio estetico della pièce è che: meno è meglio è. Il silenzio del Cristo, appena l’Inquisitore lo informa che l’umanità è troppo debole per la libertà nonostante Egli abbia cercato di diffonderla, e che la Chiesa ha da tempo affidato la sua fedeltà a Satana, dice molto di più di un fiume di parole.
Lo stesso metodo minimalista determina la performance ipnotica di Myers. È un maestro della parsimonia. Si trasforma da narratore a cardinale con il semplice gesto di abbottonarsi il lungo cappotto nero, trasformandolo subito in una tonaca. Il suo viso scarno, con la barba grigia gli permette di diventare l’Inquisitore novantenne senza il minimo cenno di “uomo vecchio”. Ha una serenità nello sguardo che enfatizza anche la minima espressione emotiva. La sua voce ha un tono assolutamente controllato, tale da rendere monumentale qualsiasi aumento di tono. Si muove con una precisione che ogni gesto acquisisce una portata cinematografica. A differenza di tanti altri spettacoli con un attore, non vi è alcun consapevole tentativo di compiere “un tour-de-force”.
Fintan O’Toole in The Irish Times; 12 Ottobre 2007.
Adapted by Marie Hélène Estienne
Directed by Peter Brook
Light design Philippe Vialatte
With Bruce Myers