Edipus di Giovanni Testori
con Eugenio Allegri / regia di Leo Muscato
produzione Pierfrancesco Pisani e OffRome
in collaborzione con NidodiRagno
27 gennaio 2017 ore 21.00
Teatro bellARTE, Via Bellardi 116 – Torino
Biglietteria: Intero: 10€/ Ridotto: 8€
(In abbonamento)
Tra le molte riscritture contemporanee del mito di Edipo, quella di Giovanni Testori, terzo e conclusivo capitolo della Trilogia degli Scarrozzanti, si evidenzia certamente per i suoi smaccati caratteri di originalità e autonomia dal modello. Non dunque una ri-scrittura, ma una scrittura che al mito ruba i presupposti per un’ elaborazione del tutto nuova dal punto di vista della storia, della forma e del linguaggio. Testori inventa l’’’italicano’’, una deformazione linguistica mista di lombardo, francesismi e latinismi, che recupera in questo spettacolo la sua piena teatralità. Edipus, datato 1977, racconta la vicenda di un capocomico, lo ‘’Scarrozzante’’, che in un teatrino di provincia tenta di mettere in scena una rappresentazione su Edipo. Abbandonato dal primo attore e dalla prima attrice, che hanno preferito strade più comode, lo Scarrozzante si trova dunque a ricoprire tutti i ruoli e finisce per confondere il piano del racconto con quello della sua disastrata vicenda autobiografica personale.
“La Trilogia degli Scarrozzanti è probabilmente uno fra i più significativi ed emozionanti manifesti d’amore per il teatro che siano mai stati scritti. Giovanni Testori inventa una compagnia di guitti che bazzica teatri semivuoti e fatiscenti. Una compagnia di ultimi, di avanzi, di diversi, di reietti dai partiti, dalle chiese e da una società che non vuol saperne nulla della loro arte. Ma loro non demordono: sono convinti che “el teatro existe e rexisterà contra de tutti e de tutto, infino alla finis delle finis”. E per questo si ostinano a recitare le grandi opere del passato: le reiventano, le riscrivono; magari forse le massacrano.
Ma non è forse vero che il “Massacro” contiene anche un po’ di Sacro? Nel tentativo di avvicinarsi al popolo, questa compagnia di guitti s’inventa una lingua che il volgo può comprendere, un linguaggio tutto loro, miscuglio di dialetti, latinismi e ridicole volgarità; un linguaggio che malgrado loro, si fa poesia struggente e disarmante. Ma la crisi è crisi, e di artisti non ce n’è bisogno. “ L’attor vegio” interprete di Laio, lascia la poverissima ditta degli Scarrozzanti per andare a guadagnare qualche soldo in più facendo “el travestitico in d’una compagnia, de revistaroli e de cabarettisti!” E la prima attrice, molla tutto per andare a maritarsi “cont quel fabbrecante de Mobili” che può garantirle una più tranquillizzante vita borghese. Ora, a recitare la tragica storia dell’Edipus, c’è rimasto solo il Capocomico, che nel tentativo estremo di resistere, decide di interpretare lui stesso tutti i personaggi. E l’ostinazione con cui lo fa, dà l’impressione che potrebbe continuare a farlo anche davanti a delle poltrone vuote.”
Leo Muscato – Regista di Edipus